Pubblicato da: G.F. | 29 gennaio 2008

Il cavalletto delle meraviglie e… dietro lo specchio


Mai più senzaMartedì scorso, a lezione in Subalpina, mi è capitato di sentire un frammento di discorso riguardo all’acquisto di un cavalletto.
Uno degli interlocutori vantava la propria astuzia nel voler acquistare un treppiede da 20 euro: “…tanto mi servirà un paio di volte all’anno … inutile spendere di più…”

Io sono uno che si fa i fatti suoi e non interviene se non interrogato, ma – almeno in questa sede – devo dire la mia.

Il treppiede è uno strumento fondamentale per il fotografo serio: serve a tenere ferma la macchina in caso di lunghe esposizioni, con teleobiettivi particolarmente potenti (dai 200 mm in su), è utile per concentrarsi a fondo su inquatratura e messa a fuoco, permette di lavorare con le persone senza stare dietro all’obiettivo (il che, a volte, giova al rapporto col soggetto… 😉 ).
Purtroppo è un oggetto che non è mai a buon mercato e qui sorge il problema risolto a modo suo dal mio ignaro compagno di corso.

NON FATELO!

A meno che non utilizziate una compattina da 100 euro (ma probabilmente non vi stareste ponendo il problema del cavalletto) è impossibile che un treppiede economico vi possa essere utile, perciò meglio risparmiare i soldi o andare in pizzeria.
Oggi le reflex digitali tendono ad essere piuttosto leggere e spesso lo sono anche gli obiettivi (la mia Canon 300D con il 18-55 pesa 850 gr.) quindi si può essere portati a sottovalutare il problema.
Le vibrazioni a cui è soggetta una fotocamera reflex derivano fondamentalmente da due fattori: dalla mano più o meno tremante del fotografo e dal micro-mosso provocato dal movimento dello specchio della macchina.
Un cavalletto troppo economico può anche sostenere la macchina (nel senso che non cade per terra) ma non può avere la rigidità necessaria per evitare le vibrazioni: basta un filo di vento ed il vostro paesaggio al crepuscolo perde subito la nitidezza che merita.
Quindi non lesinate e – se non potete investire in un buon treppiede – non gettate via i vostri soldi in attrezzi inutili.

La mia esperienza: io ne possiedo due, un Manfrotto 190, vecchio ma solido, con una testa a cremagliera Manfrotto Mod.410 (il movimento a cremagliera è fantastico per i lavori di precisione), ed un Gitzo GT1540T con una testolina a sfera Manfrotto 486, un treppiede meraviglioso per i viaggi e la montagna: in fibra di carbonio, pesa, senza la testa, solo 900 grammi.

Ora vi domanderete… perchè “dietro lo specchio”?

Perchè se il treppiede è la soluzione alla “mano tremula” del fotografo o alle lunghe esposizioni in generale, la soluzione per il micro-mosso di cui parlavo prima sta nel sollevare lo specchio.
Molte macchine fotografiche hanno una funzione che serve ad alzare (e mantenere sollevato) lo specchio prima di scattare, in modo da poter attendere qualche secondo che le vibrazioni si smorzino, prima di fare la foto.
Naturalmente, con lo specchio alzato non si vede più nulla nel mirino, quindi bisogna comporre e mettere a fuoco accuratamente prima di scattare, poi, con l’autoscatto (di solito alza lo specchio prima di far partire il timer ) o con un flessibile, il gioco è fatto!

Un esempio: la foto n.1 è un dettaglio della n.2 a grandezza 1:1

torino-2.jpg
Foto 1
torino-1.jpg
Foto 2

Senza il sollevamento dello specchio l’immagine non sarebbe così nitida con un’esposizione di 8 secondi a f.10; la foto intera (sono 2 Mb.) è qui.

A presto e… mano ferma!

Freeze


Risposte

  1. Il treppiede è uno strumento fondamentale per il fotografo serio: serve … treppiede.wordpress.com


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